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Finanza agevolata a rischio zero: il ruolo dell’ingegnere

bruno-mosole-ingegnereLe imprese che investono in nuove tecnologie, spesso agendo parallelamente sul proprio impatto ambientale, devono potersi affidare a figure autorevoli, che siano in grado di garantire una fruizione sicura delle agevolazioni previste per le loro acquisizioni. Tra queste, è centrale quella del perito: un ingegnere, regolarmente iscritto all’Albo, abilitato a redigere dettagliate analisi tecniche attestanti le caratteristiche previste dalle normative, in vista del rilascio di perizie giurate e asseverate, di attestazioni di conformità, o di certificazioni ambientali. Da cinque anni Agevola può contare sull’esperta collaborazione dell’ing. Bruno Mosole.

Assistenza specializzata all’azienda in tutte le fasi di acquisto dei beni (dal preventivo al collaudo); operazioni peritali che tengano conto di tutti i requisiti necessari, e della piena rispondenza agli standard di sicurezza richiesti dalla legge. Redazione di documenti, diversi a seconda della misura agevolativa cui l’impresa può accedere con il suo investimento, che hanno un’importanza cruciale di fronte alle autorità preposte alle verifiche.

Dal 2018, per conto dei suoi interlocutori, Agevola affida il compito di coordinare tutte le operazioni peritali all’ingegnere Bruno Mosole: qualificato negli ambiti dell’automazione industriale e della transizione ambientale, vanta un’articolata esperienza nel campo delle perizie 4.0, attestazioni che permettono di fruire delle agevolazioni previste per l’acquisto di beni altamente tecnologici, senza spiacevoli sorprese. Ogni errore nelle dichiarazioni sul fatto che un bene possa godere di una determinata agevolazione, infatti, può costare molto caro: oltre alle elevate sanzioni amministrative che gli organi di controllo possono comminare, si può incorrere nell’accusa di reato fiscale e dichiarazione mendace, con una responsabilità penale attribuita all’acquirente.

Bruno, con l’evoluzione degli obiettivi di politica industriale cui fanno da contraltare gli stanziamenti per i diversi incentivi, si è ampliato anche il tuo raggio d’azione. Non ti occupi dunque solo di perizie 4.0, sei accanto alle aziende che investono per attuare verifiche tecniche di diversa natura.

È così. Di solito le imprese prendono contatto perché sono interessate alle principali agevolazioni nazionali destinate ai loro investimenti, come il credito d’imposta 4.0 o la Nuova Sabatini. A partire da questo primo approccio, però, prende il via una conoscenza reciproca, che si declina in una relazione più approfondita. È a questo punto che spesso emergono altre necessità, parallele. La figura del consulente specializzato, informata sui beni in possesso dell’azienda e sulle sue intenzioni di investimento, può essere così in grado di dare le indicazioni necessarie in merito a diverse possibilità d’incentivazione, come il bando ISI-INAIL, o la Nuova Sabatini Green, per il cui ottenimento, ad esempio, è richiesta una specifica certificazione. Ottemperando ad alcune normative europee e in presenza di determinate caratteristiche del prodotto o della linea produttiva, infatti, è possibile accedere a questa versione rafforzata della Nuova Sabatini, che garantisce un maggiore contributo a fondo perduto rispetto a quella ordinaria.

Ai fini del rilascio di una perizia 4.0, così come nell’ottica della redazione di certificazioni ambientali come l’ISO 14021, valida per l’accesso all’agevolazione Nuova Sabatini Green, il lavoro dell’ingegnere inizia molto prima dell’installazione dell’impianto. Puoi raccontarci da dove parte la consulenza tecnica e quali step segui nella relazione con i tuoi interlocutori?

Sin dall’inizio della collaborazione con un’azienda, per me è importante pormi non solo come la figura in grado di intervenire a investimento completato, ma preliminarmente, quando l’investimento è ancora soltanto nell’ambito della progettualità.
In accordo con l’imprenditore è così possibile valutare più offerte, determinando se e quali agevolazioni possono essere applicabili per ciascuna. Inoltre, eventualmente, intervenire sui beni che si intendono acquisire, magari aggiungendo performance su alcune caratteristiche, in maniera che meglio possano sposare quelle che sono le indicazioni normative per poter accedere alle agevolazioni. Grazie a questa fase di affiancamento, anche tutto il lavoro periziale successivo diventa più certo, facile e veloce.

Una buona consulenza tecnica, parte addirittura dalla concezione stessa di poter investire in un macchinario, in un impianto; molto prima dell’installazione. Posso affermarlo per esperienza: mi è capitato di intervenire ad investimenti eseguiti e purtroppo, con vero dispiacere, qualche volta ho dovuto riscontrare delle situazioni che hanno impedito l’utilizzo dell’agevolazione. Questo perché, in fase di acquisizione del bene, certe accortezze erano state trascurate.

Torniamo a focalizzarci sul segmento dell’incentivazione 4.0. Sappiamo che il rilascio della perizia tecnica asseverata è obbligatorio per investimenti il cui costo unitario è superiore a 300 mila euro. Ma che la perizia è consigliata anche per chi punta a godere dei benefici fiscali concessi su acquisizioni di importo inferiore. Perché?

La stessa Agenzia delle entrate, in una comunicazione di qualche tempo fa, ha evidenziato la complessità della norma, mettendo in guardia in merito alla sua corretta applicazione. Quindi, anche se è vero che l’obbligo relativo al rilascio di una perizia asseverata permane oggi per investimenti singoli dal valore superiore a 300 mila euro, stante la difficoltà della corretta applicazione normativa, per ragioni di prudenza, la perizia è consigliata sempre. Ora, può sembrare un tirare l’acqua al nostro mulino. Ma devo dire che, per esperienza, la presenza di una perizia può fare la differenza per l’imprenditore. Soprattutto per gli investimenti che superano i 50 mila euro, l’ammontare dell’agevolazione in gioco è assolutamente sufficiente per giustificare la spesa di una perizia. Non sono poi pochi i casi di imprenditori che l’hanno richiesta anche per investimenti di valore molto inferiore, parlo di cifre intorno ai 10 mila euro. Così hanno potuto scaricarsi di ogni responsabilità, relativa a eventuali errori od omissioni.

Per quale motivo la perizia necessaria per l’accesso agli incentivi del Piano Transizione 4.0 deve essere effettuata da un professionista dedicato, come un ingegnere iscritto all’Ordine e specializzato?

È un’indicazione normativa ribadita, con alcune variazioni, da diverse disposizioni specifiche a partire dal 2017. Vengono essenzialmente individuate due categorie di tecnici abilitati alla realizzazione della perizia: l’ingegnere iscritto al relativo Ordine professionale e il perito tecnico industriale, iscritto al relativo Albo. Queste figure, attraverso il percorso di studi compiuto, hanno avuto la possibilità di approfondire alcune tematiche che si riscontrano poi sul campo, nell’effettiva verifica delle caratteristiche 4.0 dei macchinari che possono beneficiare delle agevolazioni.

La differenza tra una perizia semplice, una perizia asseverata, e una perizia giurata e asseverata sta sostanzialmente nell’assunzione di responsabilità da parte del tecnico, con una ricaduta diretta sulla tutela legale dell’azienda che beneficia dell’agevolazione. È corretto?

Sì, è così. La perizia semplice è un documento contenente la relazione scritta e firmata da un professionista abilitato, che afferma di aver completato le necessarie verifiche sulla macchina tramite ispezioni e sopralluoghi. Il tecnico sottoscrittore però non è responsabile della veridicità dei risultati riportati.

Questo non succede nel caso della perizia asseverata: tramite dichiarazione ufficiale, il tecnico attesta «sotto la propria personale responsabilità» la veridicità e correttezza delle informazioni raccolte. In caso di eventuale falso materiale o ideologico, la responsabilità penale è a carico del professionista.

La perizia giurata infine, riporta gli stessi contenuti della perizia asseverata, compresa la certificazione di veridicità del documento redatto. La differenza è che il professionista la sottoscrive davanti a un pubblico ufficiale, un notaio o un cancelliere del tribunale. In caso di falsa attestazione, quindi, risponderà di falsità ideologica commessa da parte di privato in atto pubblico, reato che prevede anche la reclusione fino a due anni.

Per la massima tutela dei clienti, noi eseguiamo esclusivamente quest’ultimo tipo di perizia: la norma di riferimento per l’ottenimento delle agevolazioni 4.0, infatti, è stata modificata più volte negli anni e questa scelta evita qualsiasi tipo di contestazione.

In estrema sintesi, che step vengono seguiti per produrre una perizia ai fini dell’ottenimento degli incentivi 4.0?

Una volta che l’investimento è stato eseguito, il bene consegnato e collaudato, nonché collegato utilmente alla rete, noi ci rechiamo presso il luogo d’installazione. Verifichiamo, assumendo anche delle evidenze fotografiche, che presenti tutte le richieste normative e che il collegamento garantisca il flusso dati previsto dalla norma. Tutte le prove fotografiche i documenti vengono protocollati in conformità con le indicazioni normative per consentire la redazione della perizia e la successiva asseverazione, nel nostro caso prevalentemente presso lo studio notarile.
La documentazione che verrà poi consegnata al cliente non si compone soltanto della perizia, che riporta solo sinteticamente la certificazione del rispetto delle norme, ma anche di una relazione tecnica, che include nel dettaglio le informazioni raccolte in sede di sopralluogo. Sarà poi compito del cliente archiviare correttamente i fascicoli ed informare il proprio consulente fiscale che, partendo dall’importo agevolabile inserito in perizia, può provvedere all’utilizzo dell’agevolazione secondo indicazione normativa.

Abbiamo parlato della “prima parte” del tuo rapporto con l’impresa che investe, ma in realtà sappiamo che la collaborazione continua anche dopo la definizione di una perizia o di una certificazione. Mi riferisco in particolare alla necessità di monitorare nel tempo il mantenimento dei requisiti che hanno permesso a un bene, in prima battuta, di essere agevolato.

La prima parte del nostro lavoro è diretta a certificare che il bene abbia le caratteristiche necessarie per poter essere agevolato come 4.0. La norma, però prevede anche un’altra cosa: il bene in questione dovrà mantenere queste caratteristiche per tutto il periodo di utilizzo dell’agevolazione. Molte volte, pur dando sempre indicazioni ben precise ai nostri interlocutori, ci siamo scontrati col fatto che questo fondamentale aspetto normativo viene pericolosamente sottovalutato. Ciò è emerso con maggior evidenza da quando le attività ispettive da parte delle autorità si sono fatte sempre più intense.
Attraverso un servizio di verifica del mantenimento dei requisiti annuale, che si sostanzia in una perizia semplice, l’imprenditore può aggiornare periodicamente la documentazione in suo possesso e prolungare la propria tutela di fronte alle autorità, che possono eseguire controlli dilatati nel tempo.

Un esempio: attualmente, un bene acquistato in “regime 4.0” deve essere mantenuto in azienda per un lasso di almeno tre anni. Trascorso questo periodo, l’imprenditore potrebbe decidere di sostituire la macchina. Considerando che le ispezioni possono attuarsi anche successivamente, come potrebbero le autorità eseguire un controllo su una macchina non più presente? Come dimostrare che ha mantenuto i requisiti di 4.0 per tutta la durata di utilizzo del credito d’imposta?

Prendiamo poi anche l’esempio delle macchine mobili 4.0, con una struttura di trasferimento dati che prevede una SIM a bordo e il relativo caricamento online dei contenuti. Virtualmente, dall’ufficio, l’imprenditore, o chi per lui, dovrebbe accedere regolarmente alla piattaforma con le proprie credenziali e scaricare i necessari dati di funzionamento.
Purtroppo ci siamo resi conto che questo compito, in molti casi, non viene eseguito con costanza. Un successivo controllo può mettere in luce interruzioni nella trasmissione, passati inosservati a causa di questa negligenza. Accorgendosene per tempo, grazie al servizio di mantenimento dei requisiti 4.0., è possibile intervenire tempestivamente, interpellare i gestori del sito web e gli installatori del kit di trasmissione dati sulla macchina, recuperare lo storico e ricaricarlo, ricostruendo il ciclo completo.
Un monitoraggio responsabile e costante può scongiurare la revoca dell’agevolazione, alla quale si sommano poi sanzioni e multe. Semplificando, per un bene che costa 200 mila euro e può ottenere un beneficio pari a 100 mila euro, dovranno essere restituiti 200 mila euro.

In base alla tua complessa esperienza professionale, quale consiglio ti sentiresti di dare a un imprenditore che, in questo momento, intenda affacciarsi alla finanza agevolata per abbattere i costi della crescita aziendale?

Senza dubbio, gli consiglierei di non affrontare questa strada da solo. Il percorso può sembrare semplice, ma è impervio e scivoloso. Lo inviterei quindi a farsi affiancare da chi questo lavoro lo fa quotidianamente, garantendogli di poter fruire della finanza agevolata con serenità.

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Jessica Gaigher / The Founder

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