Green e digital: il futuro dell’industria nel bilancio 2023

Il nuovo Governo ha recentemente esordito in una situazione di eccezionalità data dalla crisi inflattiva e da quella geopolitica internazionale, con la priorità della Manovra 2023: in attesa della valutazione da parte di Bruxelles, prevista dalla procedura del semestre europeo, il disegno di legge di bilancio 2023, aggiornato al 27 novembre, introduce alcune novità sul sostegno alle imprese rispetto alle bozze precedenti, in circolazione successivamente alla prima discussione in Consiglio dei Ministri, il 21 novembreGreen e digital il futuro dell’industria nel bilancio 2023, importante la compatibilità con le indicazioni del PNRR, che punta alla doppia transizione, verde e digitale, anche nel settore privato. 

È stato trasmesso al Parlamento, che ora dispone di poco più di un mese per approvarlo, il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023, aggiornato al 27 novembre. Nella nuova bozza della Manovra, che da 35 passa a 37 miliardi, sono previsti 156 articoli, divisi in 16 capitoli: dal pacchetto di misure per il caro-energia agli interventi fiscali, dalle infrastrutture alla giustizia, dalle pensioni alla sanità.

In tema di agevolazioni per le imprese, nero su bianco ci sono per ora il rifinanziamento dei Contratti di sviluppo, la proroga dell’operatività transitoria e speciale del Fondo di garanzia per le PMI, la proroga del credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle PMI (bonus Ipo), l’istituzione del Fondo per politiche industriali di sostegno alle filiere produttive del made in Italy, lo stanziamento 2023 per la Garanzia SACE a favore di progetti Green New Deal, l’istituzione del Fondo per la Sovranità Alimentare e del Fondo per l’innovazione in agricoltura.

I provvedimenti auspicati dal MIMIT

Si attendono invece aggiornamenti relativamente alla proroga dei tempi di consegna e a un possibile ritocco delle aliquote per quanto riguarda il Piano Transizione 4.0, che da gennaio sarà più che dimezzato. Auspicati anche il rinnovo del credito d’imposta per la Formazione 4.0 e il mantenimento delle attuali aliquote del credito d’imposta diretto a ricerca, sviluppo e innovazione. Si aspettano poi novità in merito al rifinanziamento della Nuova Sabatini: le risorse ancora disponibili dal precedente stanziamento, pari a circa 620 milioni secondo l’aggiornamento del contatore al 21 novembre, si prevede si ridurranno di quasi la metà entro la fine dell’anno. Secondo le stime dei tecnici servirebbero ulteriori 255 milioni di euro per il 2023 e 250 milioni per il 2024.

Perché va potenziata l’incentivazione green e digital

Pur nelle difficoltà, l’opportunità imperdibile di sviluppo data dal PNRR non deve essere trascurata nell’impostazione complessiva della Manovra in lavorazione: è l’occasione per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo, oltre gli ostacoli che l’hanno bloccato negli ultimi decenni.

Verso la doppia transizione, verde e digitale, si orienta il programma Next Generation EU (NGEU), di portata e ambizione inedite, che prevede investimenti e riforme per rispondere alle sfide poste dal cambiamento climatico e dalla crisi energetica, ma anche per conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale. L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei principali strumenti del NGEU: tra questi, il solo Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, dei cui 68,9 a fondo perduto, da impiegare nel periodo 2021-2026. L’Italia intende inoltre utilizzare appieno la propria capacità di finanziamento tramite i prestiti della RRF, stimata in 122,6 miliardi.

Non si tratta di regali: il dispositivo RRF richiede agli Stati membri di rendere conto, ogni sei mesi, degli obiettivi e dei traguardi raggiunti su un preciso pacchetto di investimenti e riforme: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Dal loro raggiungimento, e da nient’altro, dipendono le successive tranche di disborsi europei.

La doppia transizione è la chiave, a prescindere dalla revisione del PNRR

L’Italia non ha ancora presentato una richiesta di revisione del PNRR, come invece ha già fatto il Lussemburgo. La Commissione europea, comunque, attende «nei prossimi mesi diverse richieste di emendamenti dei Piani nazionali di ripresa e resilienza, si prevede anche dell’Italia».

In vista dei nuovi finanziamenti (in particolare la terza tranche da 19 miliardi), una delegazione di tecnici della Commissione ha in programma di svolgere una missione in Italia, presumibilmente all’inizio di dicembre 2022, per un confronto con il nuovo governo sulle possibili richieste di integrazione del PNRR, motivate dalla situazione contingente, che potrebbero pervenire dall’esecutivo.

A prescindere dagli esiti della missione, la base non cambia. Lo sforzo di rilancio dell’Italia delineato dal Piano e sostenuto dai fondi che mette a disposizione, deve continuare a costruirsi intorno a tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale e parità di genere. Un tragitto che la finanza agevolata può facilitare, con un impegno tangibile verso il supporto alla realizzazione di progetti di ricerca e innovazione nell’ambito delle finalità di transizione hi-tech ed ecologica.

In questa direzione: i provvedimenti già in bozza di bilancio

ART. 70 – Rifinanziamento dei contratti di sviluppo

Per il finanziamento dei contratti di sviluppo è autorizzata la spesa di:

  • 160 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 240 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per i programmi di sviluppo industriale, ivi compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, e per i programmi di sviluppo per la tutela ambientale;
  • 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 60 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per i programmi di sviluppo di attività turistiche.

ART. 72 – Proroga dell’operatività transitoria e speciale del Fondo di garanzia per le PMI

Sono prorogati di 12 mesi, al 31 dicembre 2023:

  • il termine finale di applicazione della disciplina transitoria del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese previsto dal Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024.
  • il termine finale di applicazione del sostegno speciale e temporaneo, da parte dello stesso Fondo, istituito nel contesto delle misure di contrasto agli effetti della crisi ucraina.

In considerazione del perdurare delle esigenze di liquidità e di investimento delle imprese, specie volte all’efficientamento e alla diversificazione delle fonti di energia si incrementa la dotazione del Fondo di garanzia PMI di 800 milioni di euro per l’anno 2023.

ART. 73 – Proroga del credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle PMI

La norma proroga al 31 dicembre 2023 la disciplina del credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle PMI disponendo l’integrazione dello stanziamento per l’anno 2023, portandolo a 10 milioni di euro in luogo degli attuali 5 milioni di euro, nonché disponendo un nuovo stanziamento di 10 milioni di euro per l’anno 2024. 

ART. 74 – Fondo per politiche industriali di sostegno alle filiere produttive del made in Italy 

Al fine di sostenere lo sviluppo e modernizzazione dei processi produttivi e le connesse attività funzionali ad accrescere l’eccellenza qualitativa del made in Italy, nello stato di previsione del Ministero delle imprese e del made in Italy è istituito un Fondo per il potenziamento delle politiche industriali di sostegno alle filiere produttive del made in Italy, con una dotazione di 5 milioni di euro per l’anno 2023 e di 95 milioni per il 2024.

Secondo la tabella di marcia dettata dall’UE, questo strumento di finanziamento è concepito per supportare le aziende e i settori del made in Italy nel campo dell’innovazione, della digitalizzazione, dell’internazionalizzazione, dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, così da assicurarne la competitività.

ART. 75 – Garanzia a favore di progetti del Green New Deal

La norma prevede lo stanziamento per l’anno 2023, pari a 565 milioni di euro, a copertura di un limite massimo di esposizione pari 3 miliardi di euro, per le garanzie che SACE S.p.A. è autorizzata a rilasciare nell’ambito dell’operatività “Green New Deal”.

ART. 76 – Fondo per la Sovranità Alimentare

Al fine di rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità, alla riduzione del costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari, è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Fondo per la Sovranità Alimentare, con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 e 2026.

 ART. 77 – Fondo per l’innovazione in agricoltura

 Al fine di favorire lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura, pesca e acquacoltura attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa, per l’utilizzo di macchine, soluzioni robotiche, sensoristica, piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, nonché l’utilizzo di sottoprodotti, è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Fondo per l’innovazione in agricoltura, con una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.

Per Agevola, la priorità è assistere le aziende e gli intermediari finanziari lungo le linee guida di politica industriale, garantendo l’accesso alle molteplici opzioni rese disponibili dal comparto agevolativo con alta specializzazione, concreta responsabilità, visione strategica.

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Jessica Gaigher / The Founder

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