Secondo l’ultimo aggiornamento del contatore risorse, pubblicato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy una settimana fa, per la misura risultano ancora prenotabili oltre 1,4 miliardi di euro, a cui si aggiungono quasi 79 milioni riservati alla variante Capitalizzazione. La Nuova Sabatini resta un pilastro per il sostegno agli investimenti in nuovi beni strumentali. Un aiuto concreto per le imprese che puntano alla crescita, anche nel medio periodo: la dotazione complessiva, rifinanziata dalla Legge di bilancio 2025, sarà disponibile fino al 2029.
Nata per stimolare l’acquisto di beni strumentali nuovi, la Nuova Sabatini dà prova, anno dopo anno, di essere uno dei principali strumenti nazionali per favorire gli investimenti delle micro, piccole e medie imprese. Un vero e proprio punto di riferimento, confermato dalla Legge di bilancio 2025 che le ha destinato uno stanziamento pluriennale di 1,7 miliardi di euro, prevedendone contemporaneamente un orizzonte temporale allargato al 2029. Della dotazione, sulla base dell’ultimo aggiornamento del contatore reso noto dal Mimit, risultano ancora prenotabili oltre 1,4 miliardi di euro, a cui si aggiungono quasi 79 milioni riservati alla Nuova Sabatini Capitalizzazione.
Qui un indice degli argomenti:
- Quattro varianti per diversi progetti d’investimento
- Nuova Sabatini Ordinaria
- Nuova Sabatini 4.0
- Nuova Sabatini Green
- Nuova Sabatini Capitalizzazione
- Cumulabilità: come abbinare la Sabatini ad altri incentivi
- Le cause di revoca: attenzione ai dettagli
- Una consulenza gratuita per ogni progetto d’investimento
- Commenti
Quattro varianti per diversi progetti d’investimento
Veicoli commerciali, autocarri, semirimorchi, gru, pale gommate, piattaforme aeree; ma anche hardware, software e tecnologie digitali. E impianti per la produzione di energia rinnovabile, come quelli fotovoltaici, se contestualmente rientranti nello stesso progetto d’investimento. I contributi offerti dalla Nuova Sabatini, che coprono a fondo perduto gli interessi di un prestito standard quinquennale sul finanziamento ottenuto per acquisirli, possono arrivare ad abbattere fino al 14% dei costi che l’impresa necessita di affrontare per crescere e innovare. A seconda delle caratteristiche del suo progetto, d’importo compreso tra 20 mila euro e 4 milioni (ordinario, digitale, green, o accompagnato da rafforzamenti patrimoniali), l’azienda potrà beneficiarne con diversi vantaggi. Ecco una panoramica aggiornata.
Nuova Sabatini Ordinaria
La “formula base” della Nuova Sabatini è accessibile a tutte le PMI che intendono acquisire, anche in leasing, beni strumentali nuovi, materiali o immateriali. Il contributo ministeriale è calcolato sul valore di un finanziamento quinquennale al tasso del 2,75%, attestandosi quindi su una quota a fondo perduto del 7,7% sul valore dell’investimento.
Nuova Sabatini 4.0
Dedicata agli investimenti in tecnologie Industria 4.0, come macchinari interconnessi ai sistemi aziendali, software avanzati e sistemi intelligenti, questa branca dello strumento garantisce un contributo più generoso, calcolato su un tasso medio di riferimento per un finanziamento standard della durata di cinque anni del 3,575%. L’equivalente che viene poi percepito dall’impresa a livello di contributo, in questo caso, si aggira intorno al 10%.
Tra gli investimenti potenzialmente rientranti nella disciplina Sabatini 4.0, un elenco esemplificativo e non esaustivo include attrezzature come: piattaforma semovente elettrica, macchina laser, centro di taglio, macchina automatica di etichettatura, chiodatrice, frantoio a cono, impianto di miscelazione, caricatore automatico a depressione per spaccatrice, pressopiegatrice, tornio, gru a torre…
Nuova Sabatini Green
Pensata per favorire la transizione ecologica, questa linea agevola l’acquisto di beni produttivi a basso impatto ambientale, finalizzati a migliorare l’efficienza energetica o la sostenibilità del ciclo produttivo. Anche in questo caso, il contributo è calcolato al 3,575% (quindi con ritorno a fondo perduto del 10% circa). I beni “green” devono essere accompagnati da certificazioni ambientali riconosciute.
Nuova Sabatini Capitalizzazione
Quest’ultimo schema d’incentivazione, operativo da ottobre 2024, è riservato alle società di capitali che scelgono di consolidare la propria struttura patrimoniale. Richiede un aumento di capitale pari ad almeno il 30% del finanziamento ottenuto per l’investimento programmato, da deliberare entro la presentazione della domanda e da sostanziare poi concretamente entro specifiche scadenze.
L’azienda che segue il percorso “Nuova Sabatini Capitalizzazione” ottiene un contributo maggiorato, di particolare interesse per le micro e piccole imprese: sono queste ultime a trarre maggiore beneficio dall’agevolazione “extra” associata agli aumenti di capitale, grazie a una quota di contributo a fondo perduto fino al 14%: pari a circa il doppio rispetto alla Nuova Sabatini Ordinaria.
Cumulabilità: come abbinare la Sabatini ad altri incentivi
Uno dei vantaggi più rilevanti della Nuova Sabatini è la sua ampia compatibilità con altri strumenti agevolativi, nazionali o europei, oltre che con la garanzia del Fondo centrale per le PMI. Tuttavia, ogni combinazione richiede un’attenta valutazione tecnica per rispettare le soglie di intensità d’aiuto e per evitare il rischio di doppio finanziamento.
La Nuova Sabatini è infatti cumulabile con altri aiuti pubblici (sia in de minimis, sia in regime d’esenzione), purché non venga superata l’intensità massima di aiuto prevista dal Regolamento UE applicabile, secondo regole variabili a seconda della natura del contributo aggiuntivo.
A condizione che non si verifichi un doppio finanziamento dello stesso costo, la Nuova Sabatini è cumulabile anche con bonus fiscali come il credito d’imposta per i beni strumentali 4.0 o il credito d’imposta Transizione 5.0; è prevista, in generale, la possibilità di cumulo con le misure PNRR e il Conto Energia. D’altra parte, ciascuna di queste agevolazioni può presentare prescrizioni specifiche in fatto di cumulabilità e l’impresa dovrà tenerne conto di caso in caso. Per esempio, la disciplina 5.0 impone che il credito d’imposta 5.0 si calcoli applicando l’aliquota spettante ai costi già al netto degli altri contributi percepiti per lo stesso investimento (tra cui Nuova Sabatini).
Le cause di revoca: attenzione ai dettagli
Nonostante l’indiscussa accessibilità e l’apparente semplicità della misura, numerosi beneficiari si trovano a perdere il contributo Nuova Sabatini a causa di errori nella fase di rendicontazione o gestione dell’investimento. I casi più frequenti sono:
- Modifiche non ammesse al progetto iniziale, ad esempio la sostituzione di beni previsti come 4.0 con beni ordinari, o viceversa.
- Incoerenze tra quanto dichiarato e quanto effettivamente realizzato, soprattutto in relazione ai requisiti tecnici dei beni.
- Avvio anticipato dell’investimento, anche con semplici ordini o acconti, prima della presentazione della domanda.
Per evitare errori, è fondamentale strutturare con precisione il progetto sin dalla fase iniziale, evitando variazioni in corso d’opera.
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Una consulenza gratuita per ogni progetto d’investimento
La Nuova Sabatini continua a rappresentare una straordinaria occasione per le imprese che vogliono innovare, crescere o migliorare i propri processi produttivi. L’attuale disponibilità di risorse rende il momento particolarmente favorevole per presentare domanda. Con oltre 1,5 miliardi ancora disponibili, questo è il momento ideale per agire. Per un supporto nella definizione del progetto, nella scelta della linea più adatta o nella verifica della cumulabilità con altri incentivi, Agevola Imprese Group è al fianco delle aziende con una consulenza gratuita per trasformare le idee in investimenti finanziati.