Finanziaria 2023

Finanziaria 2023 – Via libera al Bilancio: novità per le imprese che investono

Ddl Bilancio: è arrivato ieri l’OK definitivo dell’Aula del Senato alla finanziaria 2023 con 109 sì, 76 voti contrari e unastensione. La Manovra 2023 è legge. Il testo che ha ottenuto la fiducia il 29 dicembre, identico a quello precedentemente approvato dalla Camera dei deputati, è consultabile attraverso i Dossier di documentazione resi disponibili dal Senato. Ecco gli interventi chiave a sostegno degli investimenti delle imprese inseriti nella finanziaria 2023.

Fianziaria 2023: Proroga dei termini di consegna dei beni materiali 4.0

La finanziaria 2023 prevede uno slittamento di 3 mesi (dal 30 giugno al 30 settembre 2023) per poter beneficiare delle maggiori aliquote agevolative previste per il 2022: prorogato il termine per effettuare gli investimenti in beni materiali 4.0 prenotati (cioè con relativo ordine accettato dal venditore e acconti pagati in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione) entro il 31 dicembre 2022.

Il comma 423 estende dunque al 30 settembre 2023 l’orizzonte temporale del credito di imposta per gli investimenti aventi ad oggetto i beni ricompresi nell’allegato A alla legge 232/2016:

  • 40% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 20% del costo per investimenti oltre i 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro;
  • 10% del costo per investimenti superiori a 10 milioni e fino a un massimo di 20 milioni di euro.

Proroga e rifinanziamento Fondo di Garanzia

Il comma 392 proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2023, l’operatività transitoria e speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.

Il comma 393 rifinanzia il Fondo di 800 milioni di euro per l’anno 2023.

La proroga prevista dalla finanziaria 2023 coinvolge sia l’intervento straordinario del Fondo previsto per il periodo pandemico (in termini di importi massimi garantiti e di percentuali di copertura), sia il termine finale di applicazione del sostegno speciale e temporaneo, da parte dello stesso Fondo, nel contesto delle misure di supporto alla liquidità delle imprese e di contrasto agli effetti della crisi ucraina.

Proroga e rifinanziamento Nuova Sabatini

Confermato il rifinanziamento complessivo di 150 milioni di euro per gli anni dal 2023 al 2026 e ratificata la proroga di ulteriori sei mesi per il termine ultimo degli investimenti.

Nel dettaglio, al fine di assicurare continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese, il comma 414 incrementa di 30 milioni per il 2023 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 le risorse stanziate per il riconoscimento di finanziamenti e contributi a tasso agevolato per macchinari, impianti, beni strumentali e attrezzature.

Il comma 415 stabilisce che, per le iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal primo gennaio 2022 al 30 giugno 2023, il termine di dodici mesi per l’ultimazione degli investimenti è prorogato per ulteriori sei mesi.

Rifinanziamento contratti di sviluppo

Il comma 389 rifinanzia lo strumento agevolativo dei contratti di sviluppo per:

160 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 240 milioni per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 destinando le risorse ai programmi di sviluppo industriale, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, e ai programmi di sviluppo per la tutela ambientale;

40 milioni per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 60 milioni per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per i programmi di sviluppo di attività turistiche.

Proroga e aumento credito di imposta quotazione PMI nella finanziaria 2023

Il comma 395 proroga al 31 dicembre 2023 il credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle piccole e medie imprese (PMI) e al contempo ne aumenta l’importo massimo da 200 mila a 500 mila euro.

Alle piccole e medie imprese che successivamente al primo gennaio 2022 iniziano una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato, o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea, o dello Spazio economico europeo, è riconosciuto, nel caso di ottenimento dell’ammissione alla quotazione, un credito d’imposta, fino ad un importo massimo nella misura di 500 mila euro (rispetto ai precedenti 200 mila), del 50% dei costi di consulenza sostenuti fino al 31 dicembre 2023 (rispetto al precedente termine del 31 dicembre 2022).

A questo fine, lo stanziamento previsto per la misura nell’anno 2023 è integrato di 5 milioni di euro aggiuntivi e portato a 10 milioni di euro (rispetto al precedente stanziamento di 5 milioni di euro). Stabilito in 10 milioni di euro il nuovo stanziamento per l’anno 2024.

Finanziaria 2023: proroga dei termini di riversamento del credito d’imposta per l’attività di Ricerca e Sviluppo

I commi 271 e 272 stabiliscono che i soggetti che abbiano indebitamente utilizzato in compensazione il credito di imposta per ricerca e sviluppo siano tenuti a inviare la richiesta di riversamento spontaneo del medesimo credito all’Agenzia delle entrate entro il 30 novembre 2023 (anziché il 31 ottobre).

Rifinanziamento credito d’imposta per acquisto di materiali riciclati

I commi da 685 a 690 della finanziaria 2023 ripropongono, per gli anni 2023 e 2024, un credito d’imposta, nella misura del 36% delle spese sostenute entro il limite di 20 mila euro per ciascun beneficiario, per l’acquisto di materiali riciclati provenienti dalla raccolta differenziata. Rinviata a un decreto ministeriale la specificazione dei requisiti tecnici (comma 690).

In particolare, il comma 685, al dichiarato fine di incrementare il riciclaggio delle plastiche miste e degli scarti non pericolosi dei processi di produzione industriale e della lavorazione di selezione e di recupero dei rifiuti solidi urbani, in alternativa all’avvio al recupero energetico, nonché al fine di ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi e il livello di rifiuti non riciclabili derivanti da materiali da imballaggio, dispone il rifinanziamento del credito di imposta con una dotazione di ulteriori 10 milioni per l’anno 2023.

Rifinanziamento Fondo SACE Green New Deal

Il comma 421 fissa, per il 2023, l’importo delle risorse del Fondo Green New Deal da destinare alla copertura delle garanzie che SACE S.p.A è autorizzata a rilasciare per progetti economicamente sostenibili: 565 milioni di euro, per un impegno massimo assumibile da SACE S.p.A. pari a 3 miliardi di euro.

Istituzione del Fondo per il turismo sostenibile

Il comma 611 istituisce il Fondo per il turismo sostenibile, con dotazione di 5 milioni di euro per l’anno 2023 e, per gli anni 2024 e 2025, 10 milioni di euro ciascuno.

Il Fondo stabilito dalla finanziaria 2023 si propone, tra altri obiettivi, di fornire supporto alle strutture ricettive e alle imprese turistiche nelle attività utili al conseguimento di certificazioni di sostenibilità.

Attraverso la pubblicazione di appositi avvisi e bandi, verranno finanziate proposte progettuali volte alla riqualificazione delle infrastrutture esistenti, anche in ottica “green”. Si farà riferimento al sistema di certificazione ISO in materia di impatto ambientale.

Il comma 612 prevede che l’assegnazione delle risorse del Fondo avvenga con uno o più decreti del Ministro del turismo, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di bilancio.

Specifiche misure per il Sud finanziaria 2023

Proroga credito d’imposta per investimenti verso strutture produttive nel Mezzogiorno

Con i commi 265-266 si proroga dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 il credito di imposta per investimenti (acquisto di beni strumentali nuovi, macchinari, impianti e attrezzature) destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno, ponendo la copertura dell’onere, pari a 1.467 milioni, a carico delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) – ciclo di programmazione 2021-2027.

Proroga credito d’imposta per investimenti nelle ZES

Il comma 267 proroga dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 il credito di imposta per investimenti nelle ZES (Zone economiche speciali, concentrate nelle aree portuali e nelle aree ad esse economicamente collegate, nelle regioni meridionali).

Gli oneri derivanti per il 2023 (indicati in 65,2 milioni) vengono posti a carico delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) relativamente al ciclo di programmazione 2021-2027.

Per gli investimenti effettuati nelle ZES la fruizione del beneficio da parte delle imprese è commisurata alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro, ed esteso all’acquisto di immobili strumentali agli investimenti. Le imprese devono mantenere la loro attività nell’area ZES per almeno sette anni dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni e non devono essere in stato di liquidazione o di scioglimento.

Proroga e aumento credito di imposta Ricerca e Sviluppo per imprese operanti nelle regioni meridionali

Attraverso i commi 268-269 si estende all’esercizio 2023 il credito di imposta “potenziato” per investimenti in ricerca e sviluppo in favore delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (nonché delle imprese operanti nelle regioni Lazio, Marche e Umbria, colpite dagli eventi sismici del 24 agosto, del 26 e del 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017).

Il comma 269 della finanziaria 2023 provvede alla copertura dell’onere attraverso una riduzione delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) – ciclo di programmazione 2021-2027; l’ammontare delle risorse destinate al credito d’imposta potenziato per il Mezzogiorno è indicato in 159,2 milioni sia per il 2023 che per il 2024, e in 107 milioni per il 2025 (+55,2 milioni per ciascuna annualità considerata).

La misura del credito d’imposta è aumentata, per le imprese operanti nelle regioni del Mezzogiorno:

  • dal 12 al 25% per le grandi imprese;
  • dal 12 al 35% per le medie imprese;
  • dal 12 al 45% per le piccole imprese.

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Jessica Gaigher / The Founder

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